Sabato, 20 aprile 2024 - ORE:04:21

Addio a Ray Manzarek, geniale tastierista dei Doors

Ray Manzarek

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Ray Manzarek, storico fondatore e tastierista dei Doors,  si è spento a 74 anni

L'”Architetto” dei Doors, come gli piaceva essere chiamato, si è spento ieri all’età di 74 anni in una clinica in Germania, dopo una lunga lotta contro un tumore al condotto biliare. Genio assoluto delle tastiere e fondatore della celeberrima band californiana, Ray Manzarek era già considerato un mito della musica rock per essere stato protagonista di primo livello del panorama pasichedelico americano degli anni Sessanta e Settanta.

Un po’ di storia…

Nato il 12 Settembre 1939 a Chicago, Ray si interesso alla musica fin da bambino suonando il piano forte. Una volta giunto al Collage, rimase folgorato dalla bravura di un giovane poeta in un caldo pomeriggio del 1965 a Venice Beach, Los Angeles. Il giovane poeta si chiamava Jim Morrison.

Manzarek dopo averlo sentito recitare alcuni versi della sua poesia Moonlight Drive (che verrà trasformata poi in una delle hit del gruppo) decise immediatamente di fondare con lui una rock band arruolando Robby Krieger alla chitarra e John Densmore alla batteria. Nacquero così I Doors, che su decisione di Ray rinunciarono ad un bassista che venne sostituito dallo stesso tastierista suonando un Rhodes Piano Bass.

Il successo sulla scia di un sound psichedelico

Il successo della band fu immediato e folgorante, il sound psichedelico nato dall’unione dei diversi stili musicali dei componenti incantò tutto il mondo e milioni di dischi vennero venduti . Se Jim Morrison era l’immagine del gruppo, Ray ne incarnava invece il suono come dimostrano le composizioni tastieristiche di brani come: Light my Fire, Riers on the Storm, L.A Woman, ecc…

Quando nel 1971 il frontman tragicamente morì, l’eredità dei Doors venne raccolta da Manzarek che non smise mai di produrre e fare musica, sia come solista che coi restanti Doors, anche dopo l’abbandono e la lotta legale con Densmore per i diritti sul nome. Ray restò in tournèe con l’inseparabile Robbie Krieger fino al 2012 quando le sue condizioni fisiche cominciarono a peggiorare irrimediabilmente.

Con la morte di Ray se ne va un pezzo della storia della musica moderna per entrare però definitivamente nella leggenda, un posto che gli spetta di diritto accanto al suo fraterno amico Jim Morrison.


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