Venerdi, 19 aprile 2024 - ORE:23:29

FUN: il successo canta in inglese

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Alla fine ce l’hanno fatta per davvero”. Questo devono aver pensato tutte le persone vicine alla giovane band, persone che hanno visto crescere sotto gli occhi questi tre ragazzi, persone che li hanno spronati a fare meglio, a non mollare alla prima occasione mancata, e ora a gioire per l’improvvisa ed insperata fama.

I FUN. Si formano agli inizi del 2008, quando Nate Ruess, cantante della band appena scioltasi The Format, forma insieme a Andrew Dost (ex polistrumentista degli Anathallo) e Jack Antonoff (ex chitarrista e trombettista degli Steel Train) una nuova band, che nasce sotto le migliori aspettative. Sfortunatamente per loro il primo CD, Aim and Ingnite, ed i primi singoli (“At least I’m not as sad” e “All the pretty girls”) non hanno il successo sperato. La band sembra sul punto di sciogliersi, di mollare, di gettare alle ortiche tutto il talento represso.

Poi, la resurrezione. Il secondo CD è una sinfonia di gioia e di passione, di musica e voce, di talento e gioventù. Il primo singolo del nuovo album (“We are young”) viene pubblicato il 20 Settembre del 2011 e ottiene subito un’incredibile successo: raggiunge la prima posizione nella classifica americana Billboard Hot 100, rimanendovi per sei settimane. Inoltre la canzone viene cantata anche nella serie TV Glee (nella puntata dal titolo “Hold on to sixteen”). Dopo essere stato pubblicato su scala internazionale, il singolo è risultato essere il secondo più venduto negli Stati Uniti nel 2012 con 5 milioni di copie vendute.

Il secondo singolo estratto (“Some Nights”) ha un carattere più audace del primo singolo, che era caratterizzato da uno stile molto più giovanile. Questa canzone ha dentro si sé sia elementi dell’indie pop sia dell’afrobeat e racconta la vicenda della guerra civile americana, con Nate che appare nel video come il comandante dell’Unione. Il video inoltre ci mostra la storia di 2 personaggi, uno facente parte della Confederazione americana e uno facente parte dell’Unione.

La band sembra ormai lanciata nella fama, con la critica americana che tesse le lodi di questi tre giovani capaci di trovare il sogno americano dentro loro stessi e dentro ciò che sanno fare meglio. La musica. Quella vera.


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