Venerdi, 26 aprile 2024 - ORE:10:02

Giovani talenti si raccontano: intervista a Stefano Colli

stefano colli

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La formazione artistica di Stefano Colli

Stefano è un promettente cantautore bolognese, classe 1989 , ha intrapreso studi di canto e di recitazione con nomi di spicco del panorama nazionale.

Nel 2007 frequenta un corso di musical tenuto da Lorenzo Scuda e Francesca Folloni (membri del noto gruppo comico musicale/teatrale Oblivion) presso la Bernstein School of Musical Theater per poi affiancarsi nel 2010 ad Iskra Menarini (storica vocalist di Dalla) coltivando il canto e ancora tante altre esperienze formative appaganti come il percorso di stage di interpretazione e musical con Robert Steiner.

Numerosi sono anche i premi e i riconoscimenti a questo giovane artista, doveroso citare il Premio della critica al “Festival degli autori di Sanremo” presso il Teatro del Casinò di Sanremo, il Premio speciale per il miglior testo all’interno della 2° edizione del “Gardautori – Concorso Nazionale per la canzone inedita” consegnatogli da Mogol e Simone Cristicchi e il primo posto al Concorso Internazionale di Canto Musical “Moncalvo In Canto” nel 2012.

Lo scorso 27 aprile è entrato in rotazione radiofonica ed è disponibile nelle piattaforme di vendita digitali il suo nuovo singolo Indifferente che è accompagnato da un interessante videoclip che potete vedere qui sotto.

Ma di questo e altro ne parleremo con Stefano che abbiamo gentilmente contattato dopo l’importante esperienza (musicale e televisiva) della finale 2015 del concorso canoro storico di Castrocaro.

intervista a stefano colli indifferente

L’intervista a Stefano Colli

La tua formazione si muove principalmente tra canto e teatro: ti piace coltivare queste forme d’arte con il medesimo interesse o sei maggiormente legato ad una delle due?

Stefano: lo strumento della voce mi ha sempre affascinato in modo particolare, sono partito dal canto ma adesso non potrei scindere le due discipline, credo abbiano attinto l’una dall’altra.

Il teatro mi ha portato ad avere un approccio più approfondito nei confronti del testo di una canzone, mi sta portando a conoscermi sempre meglio e ad acquisire una maggiore disinvoltura sul palco.

Iskra Menarini, vocalist di Lucio Dalla, con la quale ho collaborato per alcuni anni, mi ha trasmesso l’importanza della sperimentazione e della “contaminazione” tra le varie discipline artistiche e i diversi generi musicali: questo secondo me, oltre a essere molto stimolante, è fondamentale per la ricerca della propria identità e personalità artistica.

Nella scena musicale mainstream i giovani artisti passano dalla fucina dei talent show quali X Factor, Amici….hai mai pensato di parteciparvi? Hai qualche artista che apprezzi uscito da questi programmi?

Stefano: i talent show sono ormai da alcuni anni una realtà di cui, nel bene o nel male, bisogna prendere atto.

Oggi per un cantante rappresentano uno dei pochi trampolini di lancio, sono in grado di darti una grande popolarità immediata, anche se a volte purtroppo le dinamiche televisive prevalgono sull’aspetto artistico. Sicuramente hanno il merito di averci fatto conoscere grandissimi talenti come Marco Mengoni e Noemi, ma anche nomi forse meno altisonanti che hanno fatto un percorso straordinario come, ad esempio, Giulia Ottonello e Valeria Monetti.

Io nel 2014 ho partecipato al contest di Radio2 “The Voice of Radio2” classificandomi tra i primi 16, anche se non sono poi riuscito a entrare al far parte del programma. Questo per dirvi che ci ho provato e magari ci riproverò, però sempre con l’obiettivo di presentare un mio progetto e con la consapevolezza che si tratta di un mezzo (e non un fine!) per cercare di far conoscere la propria musica a una fetta di pubblico sempre più ampia.

Ho ascoltato con interesse un tuo inedito “Indifferente”. Com’è stato l’approccio per interpretare questo brano e il relativo (bel) videoclip?

Stefano: Indifferente è il primo singolo scritto da me pubblicato con l’etichetta indipendente di Bologna San Luca Sound, Renato Droghetti e Gianluca Fantelli. Il brano è una critica allo stato di indifferenza da cui sempre più spesso oggi siamo dominati. Rischiamo di alienarci dalla realtà, perdere i punti di riferimento; invece credo sia molto importante continuare a indignarsi, meravigliarsi, stupirsi…insomma partecipare alla vita. Il videoclip è stato girato da Paul Zerah, un giovane e talentuoso videomaker genovese, presso il Castello di Bentivoglio, una location davvero suggestiva che ci è stata messa eccezionalmente a disposizione dall’Istituto B.Ramazzini e vede la partecipazione di Andrea Vighi e Chiara Benati, coppia di tango argentino vincitrice della Coppa del Mondo 2014 e 2015.

Recente è l’esperienza della finale del Festival di Castrocaro, come è stato prenderne parte?

Stefano: Entrare a far parte dei 10 finalisti e avere l’opportunità di esibirsi in diretta in prima serata su Rai1 sembrava un traguardo lontanissimo quando ho fatto la prima audizione a Gennaio. È stata un’esperienza indimenticabile che porterò sempre con me e la sinergia che si è creata tra noi ragazzi mi ha permesso di affrontare nella maniera più serena e positiva possibile ogni singolo momento.

Vedendo i tuoi molteplici studi il valore della ricerca di un percorso artistico per te è fondamentale, qual è l’importanza del “sacrificio” per coltivare le proprie passioni?

Stefano: Sicuramente questo è un mestiere che richiede tanti sacrifici, è una vera e propria scelta di vita. Un precariato elevato all’ennesima potenza mi verrebbe da dire;  ma quando ci sono passione, dedizione, studio e ricerca costanti i risultati secondo me arrivano!

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