Venerdi, 29 marzo 2024 - ORE:11:13

Pertti Kurikan Nimipäivät: 4 ragazzi finlandesi con la sindrome del punk

PERTTI KURIKAN NIMIPÄIVÄT

PERTTI KURIKAN NIMIPÄIVÄT
(Image Credits: Sony.fi)

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Smettila di cercare di leggere il nome (il finlandese è una lingua troppo dura). Pertti Kurikan Nimipäivät. Chiamali pure PKN (oppure semplicemente eroi).

All’Eurovision Song Contest di Vienna se ne vedono sempre di ogni. L’anno scorso abbiamo visto partecipare e vincere Conchita Wurst (la cantante drag queen), quest’anno su quel palco, oltre al “Il Volo”, ci saliranno anche i PKN, primo gruppo punk nella storia a prendere parte all’evento.

Il diritto di suonare su quel palco se lo sono più che guadagnato: alla gara di qualificazione hanno sbaragliato ogni avversario e in Finlandia sono già una tra le band più famose. Vada come vada, intanto la Sony ha già annunciato che produrrà il loro nono album. 3 in più dei The Clash e 8 più dei Sex Pistols.

Pertti Kurikan Nimipäivät: com’è nato il gruppo?

La band parte nel 2009 con Pertti Kurikka (chitarra, musiche e testi) e Sami Helle (basso). Di li a poco si aggiungono Kari Aalto (voce) e Toni Välitalo (batteria). I ragazzi si trovano bene da subito e la passione per il punk fa tutto il resto, tanto che l’anno dopo fanno uscire il loro primo EP: “No society one man” (in finlandese sarebbe “Ei yhteiskunta yhtä miestä kaipaa”)

Il loro è un punk semplice, essenziale, non è fatto per strafare. Ma il punk, quello vero, quello che fu, non è forse così? Tutta questa semplicità la fanno vedere nel loro pezzo “Aina mun pitaa” (tradotto: Ogni volta che devo) ha una durata di 1 minuto e 42 secondi (85 secondi in tutto). Perché i pezzi dell’album “The Calsh” duravano molto di più!?

Il brano, che sarà il più breve mai suonato sul palco dell’Eurovision, parla delle cose che siamo costretti a fare quando non avremmo voglia, tipo lavare i piatti, fare da mangiare o riordinare casa. Ritmica, grezza, con un ritornello orecchiabile. In una parola. Punk.

Le critiche alla band: cosa ne pensano i finlandesi e come l’hanno presa i PKN

Ovviamente non è piaciuta proprio a tutti tutti. In casa loro c’è stato chi non ha approvato la scelta di questa canzone dicendo che si tratta solo di rumore con una storia ben raccontata tutt’intorno.

Ma loro se ne sono un po’ fregati e a questi benpensanti ha riposto il bassista Sami Helle:

“Questo è punk rock, lo stesso stile che abbiamo sempre adottato e che non cambieremo mai per nessun motivo, perché ci rappresenta. Ci ribelliamo contro la società in molti modi, ma non facciamo politica; in qualche modo stiamo cambiando attitudine grazie ai fan sempre più numerosi che ci sostengono. Non vogliamo che le persone ci votino perché provano compassione per noi, non siamo così diversi dagli altri: siamo solo ragazzi normali con handicap mentali”.

Applausi!!

A interferire ci si mettono anche i bookmaker inglesi con statistiche e punteggi. I favoriti alla vittoria finale del concorso sarebbero infatti “Il Volo”, trionfatori del 65° Festival di Sanremo. Nello specchietto retrovisore dei tre tenori nostrani, però, ci sono i Pertti Kurikan Nimipäivät (PKN) con una percentuale di vittoria di 4 a 1 data dai maggiori siti di scommesse.

Mohammed Alì Vs. Sonny Liston o più Davide Vs. Golia? Io, fossi in loro, una fionda la porterei. Il professor Yrjö Heinonen, docente di Studi Culturali alla Jyväskylä University (lo ripeto, il finlandese è troppo difficile!) ha commentato:

“La Finlandia è molto attenta alla propria immagine internazionale, quindi la partecipazione dei PKN alle finali di Vienna potrebbe causare sentimenti contrastanti. Se vinceranno di sicuro la maggioranza della popolazione sarà orgogliosa di loro ma se perderanno saranno in molti a pensare che mandarli a rappresentarli in ambito internazionale sia stato un grave errore”.

Non c’è riuscita una maledetta malattia a fermali. Non c’è riuscito un pregiudizio. Ma la musica è riuscita a dargli voce. Con il suo aiuto hanno intenzione di farsi conoscere dal grande pubblico e di sensibilizzarlo “divertendoci un sacco”, come hanno commentato i membri della band. Ma il principio generale, non è proprio quello di divertirsi?


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