Venerdi, 29 marzo 2024 - ORE:14:57

Pink Floyd: “The Endless River” è tutto per Richard Wright

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Un po’ di storia dei Pink Floyd

Era il 2008 quando Richard Wright se ne andò. Lasciando un gran bel vuoto. Lasciando definitivamente i Pink Floyd. La sua band. L’aveva fondata lui, con gli amici Roger Waters, Nick Mason e il neo assunto Syd Barrett.
Nel ’95 la band si scioglie, 10 anni prima aveva mollato Waters. Ma amici si resta per sempre.
A 7 anni dalla sua scomparsa, esce un album di inediti(?) tutti per lui. Per ricordare il vecchio amico che non c’è più.
The Endless River nasce dalle sessioni musicali per Division Bell nel 1993. Abbiamo ascoltato oltre 20 ore di musica suonata da noi tre (Gilmour, Mason e Wright) e abbiamo selezionato ciò su cui volevamo lavorare per questo disco, un nuovo album dei Pink Floyd da 21° secolo. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo aggiunto delle parti nuove, ri-registrato delle altre e reso attuale la vecchia tecnologia di studio di allora, in modo da avere un nuovo album dei Pink Floyd da 21° secolo. Rick se ne è andato e con lui se n’è andata per sempre la possibilità di rifare quei brani, queste versioni sono rivisitate e rilavorate”. Verbo di David Gilmour.
Nick Mason aggiunge “The Endless River è un tributo a Rick, un modo per riconoscergli che ciò che faceva e come suonava era proprio il cuore del suono dei Pink Floyd. Riascoltando quelle vecchie registrazioni mi ha riportato alla mente quanto fosse speciale il suo modo di suonare”.
Le vecchie registrazioni di cui il batterista Nick Mason parla sono quelle 1.993 sessioni di incisione di “Division Bell” l’ultimo album prodotto in studio.
Quelle registrazioni vennero fatte nei Britannia Row Studios di Londra, ora di proprietà del batterista Nick Mason e a bordo dell’Astoria, lo studio/casa-galleggiante posto sul Tamigi vicino ad Hampton Court, appena fuori Londra, che Gilmour acquistò nel 1986. Voleva uno studio di registrazione con finestre in un ambiente tranquillo e confortevole.
Da queste 1.993 sessioni e 30 giorni di lavoro è venuta fuori questa tracklist:

  • Things Left Unsaid
  • It’s What We Do
  • Ebb and Flow
  • Sum
  • Skins
  • Unsung
  • Anisina
  • The Lost Art of Conversation
  • On Noodle Street
  • Night Light
  • Allons-y (1)
  • Autumn ’68
  • Allons-y (2)
  • Talkin’ Hawkin’
  • Calling
  • Eyes to Pearls
  • Surfacing
 Louder Than Words

Per il momento non abbiamo molto. Solo un trailer di soli 30 secondi. Giusto un assaggino. Ma basta un secondo per capire che sono loro e tornare ai loro bei tempi, chiudere gli occhi e far ondeggiare la testa.
La copertina dell’album è un uomo che rema su di un mare fatto di nuvole. Il disegno è stato fatto da Ahmed Emad Eldin, un artista egiziano di soli 18 anni. A Londra a South Bank, la copertina di “The Endless River” apparirà su di una installazione cubica luminosa alta 8 metri. Anche l’Italia ha scelto un bel modo per avvertire tutti dell’uscita dell’album, a Milano con un poster di 500 metri quadrati arrotoletà un celebre palazzo.
“Ci siamo scontrati e abbiamo lottato, ma quello che stiamo facendo è più forte delle parole. La somma di noi, il battito dei nostri cuori, è più forte delle parole”. Sono le parole del brano cantato Louder than words. Due frasi per riassumere tutto questo.


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