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“An Awesome wave”, l’album rivelazione degli Alt-j

Alt-J-An-Awesome-Wave

An Awesome Wave

La prima volta: La prima volta che ho ascoltato Breezblocks degli Alt-j (∆) è stata in macchina, ad un certo punto ho pensato che scoppiassero le casse da quanto tenevo alto il volume. Quando si dice che una canzone letteralmente “spacca”. Spacca la mente, spacca il cuore, è un esplosione di suoni armonizzati in modo paradisiaco, è energia pura, una scarica elettrica da 3000 Watt. Credo che non ci sia soddisfazione più grande, per chi è sempre in cerca di novità musicali, sentire l’impellente e quasi imbarazzante bisogno di far conoscere alla sua cricca di amici e conoscenti la sua ultima hit musicale. Presentarvi gli Alt-j per me è come stare sul palco dei British Awards e preminare, non so, un gigante come gli U2, o Robbie Williams, insomma, mi gonfia di orgoglio, un’emozione unica.

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Un po’ di storia:

L’album Awewsome Wave è stato pubblicato il 25 Maggio del 2012, in Italia è entrato in commercio alla fine di  Ottobre e la fortuna ha voluto che a Natale entrasse nelle mie grinfie. L’album contiene un Intro e 10 brani ( Tessellate; Breezblocks; Something good;  Dissolve me; Matilda; Ms; Fitzpleasure; Bloodflood; Taro; Handmade). Siamo a Leeds, Gwil Sainsbury (chitarra/chitarra basso), Joe Newman (chitarra/voce), Gus Unger-Hamilton (tastiere) e Thom Green (batteria) si conoscono dal 2007, si spostano a Cambridge dove Gus ha studiato letteratura inglese e gli altri belle arti. Nessuna prestigiosa scuola di musica alle spalle, nessun progenitore particolarmente famoso o dotato, il quartetto inglese si è formato con le proprie forze, casualmente, senza strabilianti ambizioni. I primi pezzi sono stati scritti da Joe  sotto l’effetto di funghetti allucinogeni e con l’aiuto del padre chitarrista. Joe si è poi consultato con Gwill e gli altri e con l’aiuto del softwear  GarageBand hanno riprodotto i brani. Poi sono passati all’essere una vera band quando:

«Suonavamo così come ci veniva, per caso e perchè ci piaceva, poi ci siamo accorti che quello che facevamo, beh… non era niente male»,

Delta

dice il cantante Joe in un intervista al canale Beablemusic. Nel 2011 hanno firmato il contratto con la casa discografica Infectious Records. Conosciuti prima come Daljit Dhaliwal e poi The Film, per un così importante cambiamento, mutuano dalla simbologia Mac l’espressione stessa del cambiamento: ALT –J, (il delta comando nella tastiera anglosassone).

I Brani:

: Gli Alt-j stessi definiscono la loro musica trip-folk (non fidatevi di Wikipedia che vi dice che il loro è un Indie pop!), ma l’album è attraversato da echi di  folk, rock bass, catchy pop e riff elettronici, per non parlare dei riferimenti ai Radiohead, XX e Wild Beasts. Un potpourri di sonorità che non permette comunque di inquadrare questo eclettico gruppo in nessun genere musicale specifico. Awesome Wave è un disco fresco e meditativo (Intro, Interlude I, Interlude IIMatilda) ma anche potente, aggressivo ed effervescente (Breezblocks, Something Good, Dissolve Me).

Veniamo ai testi:

solitamente il fruitore medio non si sofferma con particolare attenzione su quello che dice una canzone, ma qui i brani rivendicano un ascolto attento. La voce storta, quasi arabesca, di Joe, ci racconta della morte dei fotografi Robert Capa e della sua Gherda Taro, da cui l’omonimo brano; ci parla di Matilda, la ragazzina (una spettacolare Natalie Portman tredicenne) che affianca Leòn (Jean Reno) nel film di Luc Besson. Insomma non sono parole al vento quelle degli Alt-j, non solo la loro musica ti fa ribollire il sangue nelle vene e i brani sono ognuno un capolavoro in pulsazioni ritmiche, ma ogni pezzo parla di qualcosa di significativo, di duro e reale.

An Awesome Wave è stato una rivelazione

Gli Alt-j sono stati una rivelazione, una sorpresa. Era da anni che non mi capitava tra le mani un album di cui mi piacessero tutti i brani e che parlassero, finalmente!, di qualcosa di serio. Il loro è un contributo non indifferente al mondo della musica, hanno ridato la speranza nelle nuove generazioni che possono ancora creare qualcosa di nuovo. C’è ancora qualcuno che si è aperto la strada senza passare per America’s Got Talent, senza offesa per Susan Boyle. La speranza è che questo gruppo di scapestrati ventenni continui sulla sua strada, senza sparire nel dimenticatoio come Youth Lagoon o i Cani.  Ci auguriamo che gli Alt-j ci regalino sempre qualcosa di allucinante, in linea con le aspettative che ha creato Aweson Wave.


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